IL WELFARE AZIENDALE E I GIOVANI

Nell’ambito delle iniziative del Festival della CSR e dell’innovazione sociale, riteniamo interessante pubblicare un abstract dell’intervista a Erika Belvedere, di CSRnative, prima e unica rete in Italia di giovani professionisti e studenti che si dedicano alla CSR . Nata nel 2015, oggi conta oltre 600 membri e ha l’obiettivo di diffondere la cultura della sostenibilità.

Sintesi della redazione Risorsa, a cura di Ferdinando Ciccopiedi

Link all’articolo completo:

https://www.csreinnovazionesociale.it/futuro-al-cubo-intervista-a-erika-belvedere-csrnative/?fbclid=IwY2xjawJgh2xleHRuA2FlbQIxMQABHuzV4Es5dhBJ1RyHgqRuai8zn9PlPy

D.: Aspettative di un giovane che entra nel mondo del lavoro vs. un’organizzazione ?
R.:Un giovane che si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro si ritrova spesso ad affrontare delle sfide nuove e inaspettate poiché viene catapultato in un mondo poco esplorato ma con cui si ritroverà a convivere per un periodo più o meno lungo. Per questo motivo, terminata l’ Università, è compito dell’organizzazione accompagnare noi giovani attraverso un percorso di crescita che ci vede passare dall’ ambiente familiare a quello scolastico, e poi a quello lavorativo. L’organizzazione di cui è entrato a far parte ha dunque una responsabilità fondamentale nei confronti di noi giovani, perché ha il compito di guidare e facilitare il nostro orientamento all’interno dell’azienda, di approfondire e rendere ancora più completa la nostra formazione. Contemporaneamente deve trasmetterci i suoi valori positivi ma anche essere aperta alle nostre esigenze e visioni del mondo. Infatti queste potrebbero apportare un valore aggiunto all’impresa stessa
D.: A quali servizi o iniziative di welfare i giovani dedicano maggiore attenzione?
R.: E’ importante entrare in aziende che riescano ad assicurare dei servizi in linea con le nostre esigenze e stili di vita. Dal momento che uno dei requisiti fondamentali delle nuove generazioni è la possibilità di mantenere un giusto equilibrio tra vita lavorativa e vita privata, iniziative come convenzioni con palestre, cinema, teatri, viaggi e altre attività culturali e di intrattenimento potrebbero essere una prova tangibile dell’impegno delle aziende nel cercare di valorizzare lo spazio personale dei propri dipendenti. In questo. Anche servizi come lo smartworking e gli orari flessibili sono indispensabili per coniugare le nostre due sfere di vita. Risultano poi significative anche tutte quelle attività da svolgere insieme ai propri colleghi, in spazi accoglienti o i progetti di team building, i quali aiutano a creare un clima collaborativo e di benessere. Infine, anche servizi relativi all’assicurazione sanitaria e agevolazioni sulle spese domestiche e i mezzi di trasporto possono essere di aiuto a giovani che affrontano diverse spese nonostante si trovino ancora a inizio carriera
D.: Qual è, il contributo che i giovani potrebbero apportare all’organizzazione per migliorare la gestione delle attività di welfare aziendale?
R.: Un welfare aziendale funziona solo se rispecchia le necessità dei propri dipendenti. Per raggiungere questo obiettivo è necessario che le persone, in azienda, si sentano libere di esprimere e comunicare efficacemente le proprie opinioni e i propri bisogni, senza aver paura di essere giudicati in modo negativo dagli altri colleghi o dai propri superiori. Infatti, solo tramite l’ascolto attivo si riesce a creare un vero legame di valore tra organizzazione e dipendenti. Ad esempio i giovani potrebbero condividere le loro nuove idee, valori e visioni per aiutare le aziende a uscire dai modelli di una gestione secondo schemi antiquati. Infine, includere i propri dipendenti all’interno della gestione del welfare aziendale significherebbe aumentare il loro senso di appartenenza all’organizzazione

 

 

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