LAVORO, CRESCE IL MALESSERE PSICOLOGICO

Fonte: Anmil – Associazione Nazionale fra lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.

Sintesi a cura dalla Psicologa Dott.ssa Erika Porzio.

Nel primo trimestre del 2024, secondo i dati dell’Inail, sono state oltre 22.000 le denunce di malattie professionali correlate a disturbi psichici e comportamentali.


Il disagio psicologico legato al lavoro può avere diverse manifestazioni. Tra le cause principali si presenta la difficoltà da parte del lavoratore di conciliare la vita privata e quella lavorativa, la frustrazione derivante dalla mancata crescita professionale e le pressioni costanti causate dalle aspettative elevate e dai carichi di lavoro.


Statisticamente risulta che le donne siano le più propense a cercare supporto psicologico per problematiche connesse al lavoro (66,3% contro il 33,7% degli uomini).


Altro dato interessante è quello che mostra come i lavoratori più giovani siano quelli più colpiti (il 62,9% di coloro che cercano aiuto ha tra i 25 e i 34 anni, mentre il 22,8% appartiene alla fascia d’età compresa tra i 35 e i 44 anni).
Infine, un altro dato interessante è quello che mostra come queste problematiche siano più acute in alcune regioni italiane. A registrare più casi è la Lombardia (27%) e, a seguire, il Lazio (10,6%).


Questa situazione dovrebbe porre un’attenzione particolare da parte delle istituzioni affinché si impegnino a creare ambienti di lavoro più sani e supportivi attraverso politiche di welfare adeguate, programmi di prevenzione dello stress e un accesso ai servizi di supporto psicologico più semplice.